La breve storia illustrata della piccola Goretti del Villaggio di Nsaka, nella Repubblica Democratica del Congo

La breve storia illustrata della piccola Goretti del Villaggio di Nsaka, nella Repubblica Democratica del Congo

Caro, Cara amica,
queste voci che ascolterai sono di bimbi e bimbe italiane che fanno gli auguri di Buon Natale, ai bambini congolesi attraverso Radio Maria Italia, l’ultimo canto è eseguito dai bimbi e dalle bimbe della Repubblica Democratica del Congo che vivono nel Villaggio di Nsaka, situato nella provincia del Sankuru, molto vicino all’equatore.


Ora, vorrei raccontarti un’avventura che nasce proprio là. S’intitola: La breve storia illustrata della piccola Goretti del Villaggio di Nsaka, nella Repubblica Democratica del Congo

Agosto 2019
Fig. 1

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Fig. 1 La capanna e la Famiglia della piccola Goretti

Il nome è copiato da una missionaria, passata da lì.

Goretti, è una piccina di circa 3 anni e mezzo. Si è gravemente ustionata all'avambraccio destro, riportando ustioni di 2°, 3° grado coinvolgendo le piccolissime falangine, rischiando di perderle. Il primo trattamento autoctono di mamma e papà, è stato fatto, bruciando il carapace della tartaruga che gli hanno applicato sopra. Questo ha aumentato rovinosamente il grado di infiammazione. Trascorsi alcuni giorni, senza risultati, i genitori, decidono di dirlo a Sr. Agostina, una suora di Nsaka che vive e lavora da 10 anni a Bologna, la quale me ne parla subito, cosicché possa fare una valutazione, una medicazione, ... dato che sono infermiera. La situazione che vedo è drammatica.

Fig. 2 Ecco il braccino di Goretti, le dita, sono poco visibili Fig. 3 Particolare dell’avambraccio Dx della piccola Goretti

Lavorare in mezzo al nulla o farlo in un ospedale è davvero tutta un'altra cosa.

Lavorare in mezzo al nulla o farlo in un ospedale è davvero tutta un'altra cosa. Mi ero portata un po' di materiale da medicazione, alcuni farmaci per emergenze varie, per la malaria - nel caso la contraessi di nuovo [mi ero ammalata nel 2013 - fortunatamente ero a Kinshasa, i medici, mi hanno curata bene. A più di 1000 km di distanza dalla capitale, senza un ospedale vicino ... avevo paura] ... purtroppo non avevo messo in valigia, una pomata antibiotica … che leggerezza!. Che fare? Me la sono fatta da sola. Non potevano più attendere braccino e falangine, rischiavano la necrosi. Era urgente
Fig. 2

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Fig. 3

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Fig. 4

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Fig. 5

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Fig. 4 Goretti viene a medicarsi. Hai paura, piccina? - Fig. 5 Goretti medicata

Ho sciolto in un goccino di acqua minerale mezza pastiglia di antibiotico, poi l'ho incluso in una pomata a base di ossido di zinco e dopo che avevo ripulito e staccato tutte le escare infette e maleodoranti - manovre sempre dolorosissime, alle quali, la piccola resisteva stoicamente, tanto che: quasi, quasi, neanche piangeva. Ho cominciato a spalmargliela sopra, con lo stecco del gelato. Ne avevo portati tanti per giocare con i bambini. Insolito uso. Risultato efficace.

Dopo oltre una decina di trattamenti abbiamo cominciato ad avere i primi buoni risultati. Arriva la fine di agosto, termina il tempo del volontariato, il braccino e le falangi sono migliorate ma non del tutto guarite. Il rischio di infettarsi nuovamente è alto.

Fig. 6 Sempre pensierosa e un po’ spaventata … giustamente Fig. 7 Particolare

… ma devo ripartire, a casa, al lavoro mi attendono. Il mio cuore è inquieto, preoccupato – ma, devo andare …

Non ho saputo più nulla, finché a dicembre 2019 mi arriva una foto inequivocabile.
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Fig. 7

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Fig. 9

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Figg. 8 e 9 Goretti, insieme al suo papà mostrano avambraccio e falangi. La cute è rimasta leggermente depigmentata ma è sana.

Tutte le ustioni erano guarite completamente, i pezzi c’erano tutti! Ho finalmente tirato un bel sospiro di sollievo. Non potevo ricevere un regalo di Natale che mi rendesse così felice! 4 Ho tanto ringraziato la Madonna, perché quella piccina sarebbe stata segnata per tutta la vita a seguito di quell'incidente domestico, specie a quella latitudine. Come molti sanno, stiamo cercando di costruire un ospedale-maternità a Nsaka, servirà altri 4 villaggi limitrofi, densamente popolati, purtroppo, siamo fermi con la costruzione perché non abbiamo abbastanza soldi per mandarla avanti, attualmente non possiamo organizzare pranzi, o tenere banchetti, o … per rimpinguare la ns. cassa – per via della pandemia da coronavirus che ha colpito tutto il mondo ed anche loro. Dobbiamo stare precauzionalmente lontani gli uni dagli altri, è giusto. Ma, noi, dobbiamo riuscire ad aprirlo presto l’ospedale-maternità! Se, anche per te, questo Natale è all’insegna del rigore, della sobrietà, della sottrazione del superfluo, … allora, decidi di donare a chi è fragile, povero, malato, a chi non ha ne’ acqua e ne’ luce in casa … casa, capanna o, come quella di Gesù Bambino, una stalla. Buon Natale 2020! Fai la differenza, dona con tutto il cuore, immagina se ci fossi tu là. Vorresti che io ti aiutassi? Di certo, lo spereresti. Grazie

A Dio piacendo, il nascente Ospedale-Maternità di Nsaka- R.D. del Congo

Associazione Amici dell’Ave Maria.

IBAN: IT 22 Z 07601 02400 001022203077